HYMNUS – RAVELLI PIGNUS OPTIMUM

Nota descrittiva dell’Inno di San Pantaleone – Trascrizione per Grande Banda

Parlare di un brano musicale o tentare di spiegare quello che chi lo scrive si propone, è sempre impresa ardua. Si rischia di alterare e condizionare quello che è invece il legame e la connessione automatica che l’ascolto diretto e non mediato, che le sensazioni genuine e incontaminate, suscitano nel fruitore di quel messaggio. Quando poi la musica avvolge o sottolinea aspetti di carattere sacro o trascendente questo risulta ancora più evidente e qualsiasi parola o commento diventa superfluo se non addirittura inopportuno.

Per questo quando mi è stato chiesto di scrivere delle brevi note per illustrare l’Inno a S.Pantaleone (sull’originale per voce e organo da sempre cantato nelle nostre liturgie in onore del Santo), adattato per formazione bandistica da papà nel ormai lontano 1982 e strumentato con la mia collaborazione, ho avuto qualche titubanza e qualche riserva.

La cortese e convinta insistenza di Luigi Buonocore mi ha indotto comunque a fermare sulla carta almeno le motivazioni che spinsero soprattutto papà a questa operazione non solo musicale, ma anche con una finalità sociale e assembleare: fare uscire quell’Inno dall’interno della Chiesa e dal contesto delle funzioni religiose per farlo risuonare con accenti ugualmente devoti, proponendosi nel contempo di far risaltare anche gli aspetti gioiosi e festosi insiti nei versi in latino del testo.

Proprio queste ragioni di una maggiore condivisione e di un più collettivo coinvolgimento dei fedeli nel momento più comunitario che è rappresentato dalla processione per le vie del Paese, unite alla volontà di creare un Inno specifico per Ravello e per il suo Santo Patrono, fecero nascere un simile progetto che da allora ha visto diverse esecuzioni effettuate da alcune Bande che hanno allietato, in questi ultimi anni, le giornate festive in onore del Santo Medico e Martire di Nicomedia.

Inoltre, come dicevo prima, in questo modo si dava altresì la possibilità di divulgare ancora di più quell’Inno a S.Pantaleone così caro ai nostri nonni e ai nostri genitori, facendolo conoscere anche ai non ravellesi.

Naturalmente non mi addentrerò in ulteriori e più specifiche dissertazioni tecnico-musicali sulla nascita di questa partitura, non è né il contesto adatto, né ritengo sia di qualche interesse per chi avrà la bontà di leggere queste note.

Chi però ha ascoltato questo brano o avrà la possibilità di sentirlo in una delle prossime occasioni, prestando solo un po’ più di attenzione, potrà riconoscere ricorrente l’incipit del tema principale dell’Inno che viene enunciato, manipolato, inserito in un gioco armonico e contrappuntistico tra le varie parti, voci e timbri strumentali. La melodia del brano originale si sviluppa ora evidente, ora più mimetizzata tra variazioni e fioriture e quasi consente in alcuni punti di essere cantata dai fedeli all’uscita e al rientro della santa statua.

La solennità dell’originale, non viene turbata dalla sonorità più aperta e ridondante propria della Banda, ma acquista solo più vigore in un ritmo scandito dal pieno organico strumentale. Anche l’atmosfera che viene creata nella parte centrale con una sorta di “Quasi Corale” in un ambientazione in tonalità minore più mistica e raccolta, è la diretta conseguenza delle emozioni che hanno colto il musicista nel riascoltare e rielaborare questa pagina. Questa parte sfocia in un momento più articolato e movimentato con continui intrecci timbrici, utilizzando frammenti tematici che attraverso modulazioni e progressioni armoniche, timbri chiaro-scuri, domande e risposte tra gli strumenti, riporta nuovamente alla ripresa del tema iniziale e principale e al suo andamento “Solenne e Grandioso”, come si conviene a un Finale che si rispetti.

Con queste brevi considerazioni mi premeva comunque maggiormente mettere in risalto l’ennesima volontà di Mario Schiavo di realizzare e offrire un prodotto artistico al proprio Paese e alle proprie tradizioni anche religiose, con affetto e spirito filiale, aggiungendo un’altra pagina musicale a quelle già composte e dedicate alle liturgie, ai luoghi e agli appuntamenti sacri della nostra Comunità cittadina.

Un progetto cresciuto e coltivato negli anni, reso poi possibile dall’insistenza e dalla volontà del Comitato che ha convinto nel corso del tempo varie formazioni bandistiche a sperimentare e a mettere in programma questo brano, con tutte le resistenze e le difficoltà che comportava.

Come sono da ascrivere tanti altri meriti al Comitato feste, sia per la dedizione e la passione che ha sempre profuso nell’organizzazione degli eventi, ma soprattutto a beneficio della divulgazione della devozione al Santo a tutte le latitudini, perpetuando nel tempo quelle tradizioni, ma anche quelle pratiche di culto e di fede tramandate di generazione in generazione fino ad oggi.

Ultimo impegno in ordine di tempo che i componenti del Comitato si sono assunti, è rappresentato proprio dalla realizzazione del sito web ufficiale su cui andranno queste mie personali note e grazie al quale ogni ravellese o amante della nostra bella Città, anche da lontano, potrà sentirsi vicino e partecipe e col cuore sempre rivolto al “martire Santo”, mantenendo quel legame che da sempre e per sempre unisce tutti noi a S.Pantaleone.

Gianpaolo Schiavo